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Angelo Mangiarotti e l'immaginazione politecnica: opere inedite e ritrovate

6.4 - 15.6.2023

Curatore/i: Ingrid Paoletti, Matteo Ruta, Maria Pilar Vettori

"Credo che sia veramente il momento di pensare a processi produttivi architettonici in termini schiettamente industrializzati, appunto perché lo sviluppo della progettazione e della produzione industriale negli altri settori ha da tempo preceduto quello architettonico. Alla domanda se l’industrializzazione edilizia possa comportare una crisi della attività creativa vorrei sottolineare come essa, prima ancora di essere un sistema pratico e la più conseguente trasformazione del processo costruttivo del nostro tempo, debba essere intesa come nuovo principio di figuratività." [Angelo Mangiarotti]

La mostra “Angelo Mangiarotti e l’Immaginazione Politecnica: Opere Inedite e Ritrovate”, allestita all’interno dello Spazio Mostre Guido Nardi del Politecnico di Milano, espone la figura di Angelo Mangiarotti attraverso la sua cultura politecnica.

Laureato al Politecnico di Milano nel 1948, Angelo Mangiarotti ha avuto, per i tempi, una formazione all’avanguardia, durante la quale l’orientamento allo sviluppo di connessioni e la visione internazionale risulteranno determinanti per il suo percorso progettuale e professionale.

L’allestimento della mostra, realizzato grazie alla sinergia tra fondazioni e archivi, evidenzia la ricchezza di temi che l’architetto, nella sua prolifica produzione, ha indagato e sviluppato in una visione al tempo stesso tecnica e poetica, propria dell’architettura e delle molteplici discipline che innervano il suo percorso creativo.

Il percorso di visita presenta materiali d’archivio relativi a una selezione di progetti, raccontati attraverso schizzi, disegni tecnici originali, prototipi e modelli: opere che rappresentano un metodo creativo e progettuale, tuttora di grande attualità nella sua accezione multidisciplinare e politecnica.

La visione di Angelo Mangiarotti trova espressione nel cortometraggio di 12 minuti “Posizione dell’Architettura” che progettò nel 1953, occupandosi anche della regia e avendo come coautori Riccardo Malipiero per le musiche, Alfonso Gatto per i testi e Luigi Veronesi per la grafica.

La mostra si articola in una sala principale, che racconta la creatività dell’architetto e la sua immaginazione politecnica, e in un’area dedicata alla selezione di modelli di alcune architetture di Mangiarotti realizzati dagli studenti della Scuola, testimoniando l’importanza dell’opera di un maestro chiaramente proiettata verso il futuro.

preside Scuola AUIC 
Andrea Campioli

curatori 
Ingrid Paoletti, Matteo Ruta, Maria Pilar Vettori

sezione archivi storici 
Federico Bucci
sezione “Posizione dell’Architettura”
Yves Ambroset
sezione lavori studenti 
Claudio Comi

allestimento 
Ma.BaSAPERLab / Saverio Spadafora

gruppo di lavoro
Giorgio Castellano, Pietro Augusto Falcinelli,
Guangyao Li, Xiaochun Sheng, Giada Zuan

in collaborazione con 
Archivio Angelo Mangiarotti
Fondazione Angelo Mangiarotti

grazie a 
AGAPECASA  e UniFor

Credito immagine: Archivio Angelo Mangiarotti