Curatore/I: Mariarosa Bricchi, Paola Italia, Giorgio Pinotti, Claudio Vela | Centro Studi Gadda, Roberto Dulio, Massimo Ferrari, Claudia Tinazzi | Politecnico di Milano
Le parole sacre, vedute le labbra dell'autore, ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell'autore, vi si fermano.
Carlo Emilio Gadda
Con “Cantieri di Gadda” il Politecnico di Milano prosegue un ciclo di mostre che racconta e valorizza la “cultura politecnica”: un approccio alla scienza, alla tecnologia, all’arte che integra la cultura tecnica con quella umanistica come forma di conoscenza, valorizzando il progetto come unico modo per intervenire sulla società e sull’ambiente in un’ottica di sostenibilità.
Le iniziative intrecciano più ambiti disciplinari per evidenziare questa matrice comune e coinvolgere i visitatori su alcune questioni chiave della contemporaneità. Rivolte al grande pubblico, perseguono la missione dell’università che è quella di aprirsi alla città, condividere risultati, generare conoscenza nei confronti della società civile.
La mostra Cantieri di Gadda, ideata dal Centro Studi Gadda dell’Università di Pavia in collaborazione con la Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, ospitata nello spazio espositivo Guido Nardi del Politecnico (via Ampère 2, Milano) dal 12 Giugno all’11 Ottobre 2024.
A culmine e coronamento delle iniziative legate al cinquantenario della morte di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), la mostra intende guidare il pubblico nell’officina del più grande prosatore del Novecento, trasformando in itinerario visivo i percorsi e le avventure di una scrittura in cui convivono, in maniera sorprendente, sapere tecnico-scientifico, letteratura e filosofia.
La novità della mostra non è soltanto nella ricchezza di libri, carte e manoscritti che vengono esposti per la prima volta, ma nella scelta di inserire lo scrittore nel suo mondo, in dialogo coi luoghi della vita, le città, le stanze, le amicizie, i mobili e gli oggetti e gli utensili che, insieme a volumi, riviste, immagini hanno definito l’ambiente in cui Gadda pensava e operava.
Il visitatore entra così negli spazi, storici e geografici, di Gadda: quello del giovane alpino, fervente volontario nella Grande Guerra; la Milano dello studente di ingegneria, spietatamente ritratta negli splendidi racconti dell’Adalgisa – che viene evocata non solo attraverso un ricchissimo campionario di riviste e di oggetti, ma diventa percorribile grazie a una mappa interattiva che visualizza strade, palazzi, luoghi dell’Ingegnere; la Roma del Pasticciaccio, deturpata dall’odiata figura del Duce, città-mondo in cui il visitatore è invitato a immergersi grazie a video, fotografie, manifesti di propaganda, e insieme libri e documenti che ricostruiscono la genesi del romanzo. Una sezione della mostra è dedicata alla storia, splendidamente avventurosa, della lingua di Gadda: i reperti esposti ne ricostruiscono stimoli esterni e processi compositivi: peripezie di parole, di invenzioni, di contaminazioni; letture, e incontri che hanno contribuito a plasmare l’unicità di ogni pagina uscita da un cantiere incandescente.
La vicenda umana e quella letteraria di Gadda si intrecciano così in un percorso immersivo, che mette in scena lo scrittore al lavoro – nei luoghi del suo lavoro – svelandone i segreti di bottega.
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