Europan EUROPE 17: menzione speciale a nostri sei studenti
Menzione speciale nel concorso internazionale Europan Europe 17 a nostri sei studenti: Francesca Sordi, Tommaso Mazzega, Nicola Russo, AndreaPaoletti, Riccardo Roldi, Olivia Leoni
Innovazione/Sostenibilità – Diversità/Identità – Inclusività/Attrattività: questi sono i binomi su cui si basa la proposta di progetto, che sviluppa in aggiunta la tematica della rigenerazione urbana secondo quattro dimensioni: salute e benessere, ecosistemi, infrastruttura ed economia.
I tre siti di progetto si collocano all'interno del tessuto urbano storico della città di Makarska, in Croazia, e hanno una configurazione e natura diversa tra loro: il sito 1 è attualmente un mercato comunale all'aperto in un'area terrazzata su diverse quote, mentre i siti 2 e 3 sono due vuoti urbani attualmente usati come parcheggi. La proposta sblocca le tre aree di progetto in “Rooms of Conviviality” (n.d.r. Stanza della Convivialità).
Il progetto si propone di collegare il paesaggio naturale ai percorsi urbani focalizzandosi sull’ ampliare la rete degli spazi verdi di qualità, creando una “rete da pesca” verde che si estende dal mare alle montagne, che si costituiscono come sfondo di Makarska. Nel perseguimento di una città più sostenibile, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile espressi nell’Agenda 2030 dell’ONU, vengono implementate diverse strategie green per gli spazi pubblici. Partendo da interventi minimi, il progetto introduce facciate verdi, pergolati e pavimentazioni permeabili, migliorando l’attrattiva visiva e il valore ecologico di queste aree. Vengono, inoltre, pensati parchi urbani lineari lungo le strade, invitando residenti e visitatori a godere del piccolo centro urbano.
Lo sblocco delle “Rooms of Conviviality”, spazi attualmente permeabilizzati e occupati da parcheggi, propone nuovi spazi per incontri sociali, attività ricreative, culturali ed eventi. Per raggiungere questo obiettivo, proponiamo di raggruppare tutti i parcheggi di piccole dimensioni sparsi nel tessuto urbano in due grandi hub della mobilità posizionati strategicamente agli ingressi principali della città. Abbracciamo i concetti di mobilità condivisa, autobus pubblici, bici, scooter e moto con l’obiettivo di liberare il centro cittadino dal predominio delle auto.
OpenFlow Market poggia direttamente sulle strutture terrazzate esistenti senza alterarne la configurazione e la pavimentazione in pietra locale. È coperto da una tettoia accessibile che si trasforma in una nuova piazza pubblica. Il mercato è organizzato con strutture modulari supportate da un sistema sopraelevato, che consente una disposizione versatile dello spazio per ospitare eventi culturali o sportivi, offrendo diversi scenari futuri. Sopra la pensilina viene creata una nuova piazza pubblica offrendo un luogo dove gustare il cibo locale ammirando il paesaggio montano. La tettoia incorpora elementi fotovoltaici per garantire l’indipendenza energetica del sito e prevede la raccolta dell'acqua piovana. Tutti gli elementi tecnici, quali scale, rampe, ascensori e servizi igienici, sono alloggiati all'interno di una struttura aperta separata che identifica e racchiude queste strutture. L’accessibilità universale è assicurata prevedendo rampe e ascensori per ogni situazione, consentendo a tutti di accedere a tutti spazi.
Il Culinary Hub prevede il restauro del vecchio mercato del pesce, trasformandolo in un punto vendita al dettaglio per prodotti alimentari locali. Un nuovo centro culinario è progettato per integrarsi con le adiacenti funzioni di cantina e ristorante, formando un distretto culinario con una piazza di degustazione. Nella porzione interrata è prevista un'ampia area destinata ad eventi culturali, direttamente collegata al sito 3 attraverso un passaggio sotteraneo, promuovendo uno stretto legame tra i due siti vicini e stabilendo un percorso culturale centro per vari incontri. Il collegamento tra il seminterrato e il centro culinario è facilitato da uno spazio a tripla altezza, favorendo la ventilazione naturale attraverso l’effetto camino. All'interno di questo spazio, è integrato un giardino verticale, mantenendo una relazione visiva biofila tra uomo e natura.
Il Forum Mediterraneo è un orto-giardino per cene all'aperto e manifestazioni culturali. Utilizzando i fanghi delle acque reflue trattate come fertilizzante vegetale, vengono incluse varie specie vegetali locali con elevate capacità di assorbimento di Co2 e aiutando il biorisanamento del sito. Con un focus sulla permeabilità del suolo, il progetto crea microhabitat per la fauna locale.
[abstract progetto menzionato]
https://www.europan-europe.eu/en/session/europan-17/results/by-sites/makarska-hr
PROGETTI PER TIRANA /PROJEKTE PËR TIRANËN
L'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il Comune di Tirana e il Politecnico di Milano ha avuto il piacere di presentare la mostra:
“Progetti per Tirana” / “Projekte për Tiranën”
12 – 16.06.2023
Teatro dell’Opera, Tirana
La mostra ha presentato i lavori di tesi dedicati alla capitale albanese e realizzati dagli studenti nel Laboratorio di Laurea Magistrale della Scuola di AUIC del Politecnico di Milano guidato dalla Prof.ssa Raffaella Neri.
Il 12 Giugno 2023, l’inaugurazione della mostra è stata seguita da una tavola rotonda con esperti albanesi e italiani, coordinata da Frida Pashako.
PREMIO NAZIONALE DEL PAESAGGIO - MENZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA ALLA RICERCA INTERATENEO “RADICI DI UN’IDENTITÀ”
14.03.2023, PREMIO NAZIONALE DEL PAESAGGIO - MENZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA ALLA RICERCAINTERATENEO “RADICI DI UN’IDENTITÀ”
Marco Stanislao Prusicki, Edoardo Colonna di Paliano
Attestato
https://www.radicidentita.it/ricerca/
Il prof. Marco Prusicki e il prof. Edoardo Colonna di Paliano sono stati a capo di una delle unità di ricerca che per tre anni ha studiato il territorio Valtellinese all’interno del progetto “Le Radici di una identità – temi, strumenti e itinerari per la riscoperta del mandamento di Sondrio tra preistoria e medioevo”, a cui il Ministero della Cultura ha conferito una menzione durante cerimonia del Premio Nazionale del paesaggio. In particolare, nell’azione che ha avuto come tema conduttore “Riabitare le corti di Polaggia”, partendo dall’ampio quadro conoscitivo e multidisciplinare conseguito da una nutrita squadra multidisciplinare, è stata proposta una strategia prefigurativa e una trama di possibili interventi atti, scaturendo dalla specifica configurazione morfogenetica lentamente costituitasi nel tempo e da quei celati nodi possibili germinatori di atti territorializzanti, a condurre ad un processo di rivitalizzazione di tipo endogeno dell’intera contrada medioevale di Polaggia. Questa attività di studio ha già portato dei primi risultati sul campo; è infatti in via di realizzazione un primo tassello di questo complesso mosaico, un Social Housing per giovani coppie.
YASMEEN LARI - ARCHITECHT FOR THE FUTURE
Marzo 24, 2023
© photograph: eSeL / Opening of the exhibition “Yasmeen Lari. Architecture for the Future”
8 Marzo – 16 Agosto 2023 YASMEEN LARI – ARCHITECTURE FOR THE FUTURE Vienna, Architekturzentrum
I modelli realizzati dagli studenti del Workshop Yasmeen Lari's Humitarian Architecture presso il LaborA – laboratorio di modellazione fisica e virtuale, organizzato dalla Scuola AUIC e coordinato dalla Prof. Cassandra Cozza, in occasione del conferimento della Laurea Magistrale ad honorem in Architettura e Ingegneria Edile-Architettura all’architetta pakistana Yasmeen Lari nel 2021, sono esposti nella mostra monografica Yasmeen Lari. Architecture for the Future presso l'Architekturzentrum Wien, curata da Angelika Fitz, Elke Krasny e Marvi Mazhar.
Studenti del Campus Piacenza vincono il "Global Future Design Awards 2023"
Marzo 21, 2023
Photographer/Copyright © Alessandro Bianchi
CARBON CAPTURE TOWER
Autori: Alessandro Bianchi, Ana Rebeca Sorto, Camilo Rodriguez Espinosa, Ishita Agrawal, Kathryb Mathews, Mabe Aguirre, Paola Soundy, Prachi Rawat
Gold winner del «Global Future Design Awards 2023»
https://www.architecturepressrelease.com/gold-winner-carbon-capture-tower-by-politecnico-di-milano/
Organizzato da: Apr, magazine leader fra la stampa di architettura a livello globale
Categoria Future architecture concept
“Scopo del riconoscimento è valorizzare le idee eccezionali che ridefiniscono il design dell’architettura attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, materiali, programmi, estetica e organizzazioni spaziali, insieme a studi sulla globalizzazione, flessibilità, adattabilità e rivoluzione digitale.”
Shortlist al premio «Superscape 2022»
http://www.superscape.at/eng/Shortlist
Organizzato da: JP Immobilien and WBV-GPA, Wohnbauvereinigung für Privatangestellte
“Il premio cerca di incoraggiare concetti architettonici innovativi e visionari, che esplorano nuovi modelli di vita e strategie per abitare un contesto urbano, riflettendo sui processi di cambiamento”
Le avveniristiche torri in grado di catturare anidride carbonica, pensate per la riqualificazione dell’area Tamoil, hanno ottenuto un altro prestigioso riconoscimento internazionale: il progetto dei ragazzi del Politecnico di Milano sede di Piacenza, seguiti dal professor Alessandro Bianchi, ha vinto infatti il «Global Future Design Awards 2023». Si tratta di un premio messo in palio da Apr, magazine leader fra la stampa di architettura a livello globale. Hanno partecipato architetti, studenti, ingegneri, designer e artisti di tutto il mondo e lo scopo del riconoscimento è valorizzare le idee eccezionali che ridefiniscono il design dell’architettura attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, materiali, programmi, estetica e organizzazioni spaziali, insieme a studi sulla globalizzazione, flessibilità, adattabilità e rivoluzione digitale.
La cerimonia di consegna, ancora da definire per quanto riguarda luogo e data come precisa il professor Bianchi, è inoltre un forum che approfondisce il rapporto tra l’architettura e il mondo naturale, l’architettura e la comunità, gli architetti e la città. «I Global Future Design Awards 2023 offrono un’esposizione senza precedenti ai nostri finalisti e vincitori - viene precisato -. I nostri rinomati giudici nominano tre finalisti per ciascuna categoria di premi». Il progetto cremonese, denominato Carbon capture towers, ha trionfato nella categoria Future architecture concept. Come si legge sulla pagina web di annuncio, l’idea dei ragazzi partecipanti al laboratorio di Land representation è stata selezionata «poiché i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera stanno continuando ad aumentare e i Paesi di tutto il mondo si stanno impegnando in vari obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra».
A Cremona il design team è stato composto da Ana Rebeca Sorto, Camilo Rodriguez Espinosa, Ishita Agrawal, Kathryb Mathews, Mabe Aguirre, Paola Soundy, Prachi Rawat. Con il coordinamento del professor Bianchi hanno ideato e progettato soluzioni per riparare ai danni dell’uomo proprio in termini di inquinamento di suolo, acqua, aria. Ecco allora che l’ex raffineria Tamoil è stata immaginata come una sorta di parco con alberi e fiori, a fare da cornice ad un percorso ciclopedonale interno poi collegato all’area del fiume Po. Alcuni dei caratteristici serbatoi cilindrici, invece, sono appunto stati trasformati in alte torri in grado di catturare le sostanze inquinanti.
Torri acchiappasmog, dunque, ma che allo stesso tempo potrebbero diventare punti di osservazione privilegiati dai quali ammirare le bellezze della città. «Attraverso cubi filtranti – si legge sul progetto – viene assorbito particolato, biossido di azoto e ozono a livello del suono. Hanno solo bisogno di elettricità per funzionare. E inoltre, per assorbire anidride carbonica, proponiamo vegetazione che diventi seconda pelle attorno alla torre». Quello conferito da Apr non è il primo importante premio vinto dai giovani del Politecnico: le Carbon Capture towers erano state selezionate anche per il Festival internazionale dell’architettura Superscape. E sono state pensate anche per altre città. Ma naturalmente, se dovessero essere realmente brevettate e costruite, ci sarebbero pochi dubbi: Cremona farebbe da apripista.
Poiché i livelli di anidride carbonica nell'atmosfera continuano ad aumentare, i paesi di tutto il mondo si stanno impegnando in vari obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, questi sforzi non sono sufficienti. Gli effetti del riscaldamento globale si fanno sentire di anno in anno, battendo un record storico dopo l'altro, mentre le azioni per combattere il cambiamento climatico vengono ostacolate. Carbon neutral è un obiettivo comune per il 2030, il 2050... o anche il 2100, ma prevale una domanda, quanto siamo disposti a cambiare per raggiungere questo obiettivo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo riconoscere che il carbon neutral NON è sufficiente. Sono necessarie tecnologie all'avanguardia per cambiare il paradigma e stabilire un ciclo circolare del carbonio in cui viene assorbita più CO2 di quanta ne venga rilasciata. Di conseguenza, proponiamo Carbon Capture Towers integrate con fotobioreattori (PBR) che trasformeranno gli inquinanti in aria purificata riducendo al minimo gli sprechi. L'elemento principale è un'innovativa doppia facciata composta da PBR tubolari in cui scorre una miscela di acqua, alghe, sostanze nutritive e anidride carbonica. Quando questa soluzione di microalghe viene esposta alla luce solare, la radiazione solare attiva la produzione di biomassa e aumenta con l'intensità del sole. A causa delle grandi superfici e quindi della vasta esposizione al sole e della coltivazione di alghe, i PBR tubolari sono il sistema più efficiente stimato per assorbire 400 volte più CO2 rispetto agli alberi. Per massimizzare la produzione di alghe, PBR aggiuntivi vengono posizionati sul tetto e sulla facciata interna. Una volta che i tubi hanno raggiunto la loro capacità, il suo contenuto viene raccolto e separato: l'acqua viene riciclata nei fotobioreattori mentre le alghe vengono utilizzate per sviluppare sottoprodotti, come biocarburante ed energia. Inoltre, elementi naturali come il cemento di canapa e il legno a strati incrociati costituiscono la struttura primaria, organizzata per adattarsi a una comunità di co-housing, al fine di ottenere un'impronta di carbonio positiva. Originariamente, le Carbon Capture Towers sono state progettate per Cremona Italia a causa delle sue diverse infrastrutture e degli alti livelli di contaminazione. Gli inquinanti atmosferici provenienti dalle vicine autostrade, campi agricoli e fabbriche contaminano l'ambiente di Cremona provocando condizioni di vita tossiche. Pertanto il nostro punto focale è il più grande inquinatore di Cremona, la raffineria Tamoil, una fabbrica di petrolio abbandonata che continua a emettere gas serra e particelle di polvere nell'atmosfera. Rivendicando la raffineria e sostituendo la precedente infrastruttura con le nostre Carbon Capture Towers, ringiovaniremo l'ecosistema attivando al contempo terreni abbandonati. Infatti, altre zone industriali o città inquinate nel mondo possono subire trasformazioni simili con l'applicazione delle nostre torri. Queste posizioni saranno determinate dall'analisi climatica e urbana, al fine di ottenere la massima efficienza per un futuro sostenibile e più sano. In conclusione, la nostra visione è una rete di Carbon Capture Towers che lavori tra il pubblico e il privato per ripristinare tre secoli di emissioni di CO2. Dobbiamo utilizzare tutte le strategie disponibili per creare un ambiente più sano per le generazioni presenti e future.